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Home›L'Editoriale›SINERGIE TRA CANI E UMANI – INTERVISTA A ANNA RONZULLI E MARINO MONTI

SINERGIE TRA CANI E UMANI – INTERVISTA A ANNA RONZULLI E MARINO MONTI

By Marina Vicario
21 Settembre 2018
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(Intervista a cura di Marina Vicario)

Sono andata a cercare chi si è davvero dato da fare e ha voluto, creato e organizzato il “FERRARA DOGGY DAY – LUCE DEI MIEI OCCHI”; un evento di grande importanza per la miriade di attività utili e speciali, dove l’unico obiettivo è informare per amare meglio il nostro amico a quattro zampe: il cane.

All’interno della manifestazione, oltre ai laboratori, seminari, esibizioni si svolgerà la prima camminata Family dog Run. Si potrà anche assistere alla premiazione del concorso letterario “Cave Canem Anime pelose” pubblicato da Pluriversum Edizioni e molto altro ancora.

La manifestazione sarà completamente gratuita ed è organizzata dall’associazione di promozione sociale PluralCosmos.

Anna Ronzulli è l’ideatrice e l’organizzatrice di  questo evento speciale e ci fornirà un’ampia spiegazione su come questo possa essere un esempio di crescita culturale, soprattutto.

Marino Monti, caporedattore e vicedirettore di Pluriversum Edizioni, ci illustrerà l’Antologia nelle sue sfaccettature.

———–

Anna, su cosa si baserà l’evento che coinvolgerà l’uomo insieme al cane?

La giornata sarà ricca di appuntamenti che punteranno soprattutto sull’informazione. Vogliamo far capire che un corretto rapporto tra uomo e animale può avvenire, se impariamo a gestirlo.

Ci poniamo l’obiettivo di fare una formazione sin da piccoli e, a tal proposito, abbiamo predisposto dei laboratori grafici, con l’eccezionale presenza di un fumettista della Walt Disney.

Questo tipo di attività è stato promosso dall’Associazione Mondo Animale di cui Ilaria Marzola è presidentessa. Sono state coinvolte delle scuole e questo laboratorio darà anche vita a un’esperienza teatrale che si concluderà con un vero e proprio spettacolo l’anno successivo.

Quale tipo di rappresentazioni ci saranno?

Ce ne saranno di vario tipo, come quelle svolte dalle forze dell’ordine e dal gruppo cinofilo Estensedog.

Nota particolare va alla presentazione del Progetto Serena che mostrerà come vengono addestrati i cani da allerta diabete e si possono avere informazioni anche per i cani che aiutano i non vedenti.

Ci sarà anche un INFO POINT dove si daranno delle informazioni sia su come medicare un cane, ad esempio si potrà imparare come intervenire su un cane in caso di primo soccorso e come alimentare al meglio il nostro amico a quattro zampe. Si parlerà a proposito dei comportamenti da evitare e come ci si deve rapportare all’interno delle mura domestiche.

Tutto questo grazie all’opera dell’Ospedale degli Animali del Dott. Davide F. Girardi.

La mia associazione PluralCosmos, invece, darà come contributo la pubblicazione di un volume con 23 racconti, tutti nati da un concorso on line che aveva come tema il cane. All’interno di ogni racconto c’è proprio la presenza di quest’animale che è protagonista con noi della vita di tutti i giorni. Il volume s’intitola “CAVE CANEM – ANIME PELOSE” che porta a capire cosa ricercare all’interno del rapporto stesso tra uomo e animale. Un aspetto profondo e meraviglioso.

Cosa vi ha spinto a organizzare questa manifestazione?

L’anno scorso, quando ho fatto il corso di scrittura creativa con Antonio Di Bartolomeo, si parlava del tema di un’Antologia che era quello dell’amore. Pensando come unire questo sentimento a qualcosa che accomuna tante persone, mi è venuto in mente proprio l’amore verso il mio cane.

Anche la mia Emma era speciale, purtroppo non c’è più, ma non dimenticherò mai che lei fu la mia forza, durante la mia gravidanza quando stavo male. C’era lei, quando in tante occasioni in cui avevo bisogno di un’amica che mi consolava anche con uno sguardo. Quello sguardo puro, sincero e tenero che rivedo in tutti i cani che incontro. Mi è venuto poi spontaneo pensare a chi non ci vede e il cane diventa occhi, guida, sostegno e soprattutto amico con cui vivere in simbiosi la vita. Nacque così l’idea del concorso per l’Antologia “Luce dei miei occhi” a cui hanno partecipato diversi scrittori.

Non ci saremmo mai aspettati di riuscire a organizzare La Giornata nazionale del cane guida, che si tenne il 15 ottobre 2017. Assunse un rilievo eccezionale, sia per i contenuti proposti sia per l’immane organizzazione a cura dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti (UICI) / Sezione Provinciale di Ferrara, dell’Associazione di Promozione Sociale PluralCosmos di Ferrara, del Centro Sportivo Educativo Nazionale CSEN di Roma, dell’Ente di Promozione Sportiva riconosciuto dal C.O.N.I. e dal CIP, del ROTARY CLUB Cardinal Lambertini di Poggio Renatico, sia soprattutto per le finalità di natura sociale che la ispirano e la sorreggono.

L’evento del 2017 fu così straordinario che abbiamo voluto provare anche nel 2018.

Sei riuscita ad organizzare una manifestazione di portata considerevole, grazie alle persone, anche quest’anno. Quali sono stati i tuoi passi per arrivare a tale obiettivo?

Le persone si mettono in moto verso obiettivi di valore, basta chiedere. Il personale del Comune mi è stato molto accanto. Ognuno per il tempo che poteva si è prodigato a darmi informazioni per riuscire a fare tutto in tempo.

Ci sono tanti episodi che potrei citare, ci sarebbero davvero tante persone da ringraziare.

Ad esempio oggi, una vigilessa fuori dall’orario di lavoro, è andata a dare un’occhiata a come avevo messo la segnaletica dell’evento, affinché fosse tutto in regola. Un gesto di grande senso civico che mi ha sorpresa molto. Poco prima, quando ero andata cercare alcune segnaletiche stradali nel magazzino del Comune, un signore che stava lavorando lì, vide che ero in difficoltà nel prenderne alcune e mi ha detto: “Non dovrei prendergliele, ma questa volta lo faccio perché sono cose pesanti, la prossima volta venga con qualcuno che le dia una mano.”, per un attimo ha lasciato la burocrazia da parte e ha svelato il lato umano che è in noi. Non si può rinunciare a essere umani.

Proprio nell’istante in cui ho parlato di Doggy Day e l’insegnare come amare al meglio i cani con i laboratori per i più piccoli, diverse luci si sono accese negli occhi di chi era dietro ad una scrivania o all’interno di un ufficio  e ti garantisco che ne ho girati tantissimi. Il cuore palpita davanti a tali argomenti. Le persone hanno voglia di essere solidali e offrono la loro collaborazione. Ho incontrato impiegati, collaboratori e persone che mi hanno indirizzato come affrontare al meglio la parte più dura dell’organizzare un evento così importante.

Insomma cadono tutti i muri della burocrazia ed esce il cuore grande della gente. Per me tutto ciò è sempre emozionante. È un confrontarsi e capire i propri limiti e accettare l’aiuto che ci viene concesso. Il nostro miglioramento è sempre assicurato, quando si fa qualcosa per gli altri. Il sacrificio e la fatica vengono ripagati, quando poi tutti insieme si dà il via alla realizzazione ad un evento di grande utilità sociale.

______________

Marino Monti ci illustrerà, di seguito, com’è avvenuta la realizzazione dell’Antologia.

______________

Com’è nata l’idea di Cave Canem  e perché proprio questo titolo?

L’idea iniziale è di Anna Ronzulli, la mente prodiga di Pensiero Plurale, proveniente dall’anno scorso, con la prima antologia “Luce dei miei occhi”, sulle stesse tematiche. La prima antologia ha avuto un grosso successo che quest’anno cerchiamo di bissare.

L’antologia vuole sensibilizzare il lettore sulla disponibilità dei cani e delle associazioni che ne curano gli esiti e le motivazioni, in un contesto di utilizzazione sociale e morale, che porta questi animali ad essere una parte vitale e importante della vita di ogni giorno di determinate persone.

“Cave canem”, letteralmente “attenzione al cane“, viene usato spiritosamente al giorno d’oggi come cartello d’avviso all’ingresso delle abitazioni per dire appunto “attenti al cane”. Nell’antologia, questa attenzione, è ovviamente buona e pacifica. Si intende una attenzione di tipo positivo.

La scritta deriva da un famoso mosaico richiamante il cave canem che si trova negli scavi archeologici di Pompei, sul pavimento d’ingresso della Casa del Poeta Tragico (Regio VI, Insula 8, nº 5); in un altro mosaico, privo di iscrizione, dove il loppide è rappresentato alla catena presso una porta semi aperta è visibile sempre a Pompei all’ingresso della Casa di Paquio Proculo (Regio I, Insula 7, nº 1). Informazioni che si possono trovare facilmente su Google, qualora si volesse approfondire.

Chi sono gli autori che hanno scritto i racconti?

Abbiamo svolto la ricerca degli autori ognuno per conto nostro, ma in completa collaborazione e verifica. È stato un lavoro di ricerca e valutazione molto lungo e laborioso, districandoci tra elaborati di alto valore con elaborati più scarsi. Sono stati tanti i richiedenti, ma solo i più validi sono passati, come del resto si fa nelle antologie. Ne ho pubblicate tante di antologie e questa è la prima che curo per conto della Pluriversum Edizioni, dove ricopro un incarico di valore e preminenza e sono orgoglioso di dire che quest’opera ha qualcosa di diverso dalle altre, almeno per lo scopo che si è prefissa.

Gli autori inseriti provengono da ogni parte d’Italia, uniti dallo stesso scopo e passione, quella dei cani e della loro disponibilità nel settore. I racconti non trattano solo dei cani, alcuni trattano altri argomenti, ma sempre nell’ottica dello scopo originale, che non viene mai a deviare dall’argomento principale. Sono autori di ogni foggia ed esperienza narrativa, ma sempre autori validi, scelti appositamente per quest’antologia, per elevare, se possibile, il tenore artistico e narrativo dell’opera. Oltre ai cani e all’amore verso i cani, ci sono pure racconti che parlano di amore verso il prossimo e verso i bambini, in una prospettiva che si mescola al grande arrangiamento poetico che trasale da ogni riga.

Come si è svolto il tuo lavoro di curatore?

Il curatore ha una grossissima responsabilità. Quella di scegliere e amalgamare ogni testo in un contesto (scusate la rima) che possa rendere il libro nella sua misura artificiosa e visualizzabile. Scegliere testi che possano essere plausibili uno sull’altro, in un’ottica di merito e di predominanza e contestualità che ben si addice a un’antologia di questa portata.

Che obiettivo si vuole raggiungere con quest’antologia?

Il primo obiettivo, quello più importante, è sensibilizzare il lettore e trascinarlo nella sua disponibilità verso questi cani e la loro funzione nella società, una funzione di altissima importanza, nella loro utilità a mansione verso coloro che li usano, per la loro mobilità e vita. In una raccolta di storie di vario genere il lettore trova l’amore per questi animali e sente l’amore verso di loro, verso il cagnolino appena nato e verso il grosso animale che rischia la vita per salvare il padrone.

—————

Scrivendo questa intervista ho riflettuto sul fatto che se si vuole ottenere qualcosa di valore bisogna anche avere il coraggio, dopotutto dobbiamo solo chiedere e ci renderemo conto che ai grandi obiettivi con un altro scopo una moltitudine di persone sarà disposta ad aiutarti.

Grazie a Anna Ronzulli per averci spiegato ogni particolare con dedizione e passione e Marino Monti che ha curato ogni minimo dettaglio dell’Antologia scegliendo racconti straordinari che parlano d’amore vero, quello che l’uomo e il cane si dona

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