Adamo, il Primo uomo, l’uomo per eccellenza, colui a cui il Signore – suo Dio – non diede infanzia. Una fanciullezza nel cuore e un’innocenza originaria, tuttavia, le possedeva e le mise a frutto.
Una leggenda islamica narra che Adamo nel Giardino dell’Eden parlasse per versi, esprimendosi, quindi, con un eloquio ritmato. Era un poeta che amava l’amore, la metrica, la leggerezza della parola e la forza della metafora.
Ritroviamo nel latino “carmina”, con cui si nominavano i versi, uguale etimologia al termine sanscrito “Karma”, con cui si indicano le azioni rituali e le conseguenze delle stesse.
Lo scopo degli inni devozionali contenuti nei libri sacri, salmodiati solitamente in coro dai fedeli, è di dare armonia a ogni aspetto dell’essere, servendosi delle vibrazioni diaframmatiche per approdare a livelli superiori di coscienza. La singola recita degli inni ha lo scopo di proteggere i recitanti e la comunità cui appartenevano da influssi malefici provenienti dall’Altrove.